Storie di bit
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Le storie della settimana

21 aprile 2024

Ciao! Questa settimana sperimentiamo un nuovo formato per questa newsletter: le dieci storie più interessanti della settimana su Internet, AI, digitale.

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A.I.
1

Meta lancia Llama 3 e sfida ChatGPT

Meta ha annunciato la terza generazione del suo modello linguistico Llama e un aggiornamento dell’assistente AI chiamato Meta AI. L’assistente è già disponibile all’interno di WhatsApp, Instagram e Messenger, è gratuito ed è in grado di rispondere a domande, fare ricerche sul web e generare immagini. Per ora è però disponibile solo in una dozzina di Paesi e purtroppo l’Europa è esclusa.

Meta sostiene che Meta AI sia l’assistente più intelligente attualmente disponibile in modo gratuito (e quindi in competizione con Google Gemini, Microsoft Copilot e ChatGPT) ed è in buona parte grazie a Llama 3, su cui si basa. Il nuovo modello linguistico prevede tre varianti di diverse qualità e dimensioni: 8B, 70B e 400B (dal numero di parametri del modello). I primi due sono già disponibili pubblicamente, nel senso che si possono scaricare ed eseguire e hanno una licenza molto permissiva, mentre il terzo è ancora in fase di training ma mostra già ottime prestazioni.

Dal punto di vista tecnico Llama 3 è un notevole passo avanti: il training è stato fatto su 15mila miliardi di token di testo (in Llama 2 erano “solo” 2mila miliardi) e 10 milioni di domande/risposte, con 16mila GPU. I primi benchmark sono eccellenti: il modello più grande 400B potrebbe raggiungere le prestazioni di GPT-4 di OpenAI, finora ancora leader, mentre quelli più piccoli sembrano già superiori rispetto alle principali alternative. Va però tenuto presente che i benchmark sono spesso basati su domande e risposte in inglese e quindi i risultati in altre lingue potrebbero essere deludenti: Meta stessa dice che non si aspetta lo stesso livello di qualità in tutte le lingue.


A.I.
2

Mistral si conferma l’AI europea più promettente con il nuovo modello Mixtral 8x22B

L’annuncio di Llama 3 di Meta ha un po’ eclissato quello di Mistral, che ha presentato un nuovo modello linguistico cripticamente chiamato Mixtral 8x22B.

Per Mistral è il modello più grande rilasciato pubblicamente finora, con ben 141 miliardi di parametri e un’architettura Mixture of Experts composta da 8 esperti. Mostra ottime prestazioni specialmente sulle lingue europee su cui è allenato, cioè francese, tedesco, spagnolo e italiano, una peculiarità importante per le aziende che cercano modelli di AI generativa che siano adatti per il mercato europeo.

Secondo le ultime indiscrezioni la startup francese potrebbe valere già 5 miliardi di dollari e si conferma quindi il principale se non l’unico reale competitor europeo alle grandi aziende statunitensi.


Internet
3

Iliad lancia la prima offerta in Italia con router Wi-Fi 7 incluso

L’operatore Iliad ha lanciato delle nuove offerte di rete fissa che per la prima volta in Italia includono gratuitamente un router con Wi-Fi 7. Il Wi-Fi 7 è una tecnologia molto recente che migliora il Wi-Fi 6 offrendo in alcune configurazioni prestazioni superiori. Non è quindi automatico che il Wi-Fi 7 faccia scintille, perché dipende dalle caratteristiche specifiche del router, che in questo caso non sono ancora pienamente chiare.

Per poter sfruttare il Wi-Fi 7 è comunque necessario avere anche un dispositivo compatibile da cui connettersi e al momento sono pochi: la tecnologia è presente solo su alcuni smartphone di fascia alta mentre sui laptop sta iniziando ad essere inserito nei modelli in uscita quest’anno.


Internet
4

La nuova mappa della infrastrutture di Infratel è un ottimo esempio di trasparenza

Infratel Italia, la società pubblica che si occupa di coordinare i piani pubblici di copertura a banda ultralarga, ha pubblicato un nuovo strumento chiamato WebGIS che permette di consultare su una mappa i dati dell’infrastruttura pubblica realizzata nell’ambito del piano BUL.

Sono comprese quindi soltanto le aree bianche, o a fallimento di mercato, dove Open Fiber sta realizzando per lo Stato una rete in fibra ottica e fixed wireless access (FWA) molto estesa. Il livello di dettaglio della mappa è notevole e sono mostrate informazioni finora mai rese pubbliche, come ad esempio l’estensione della copertura FWA e la posizione dei singoli armadi ottici e altri elementi della rete.

Il lato negativo di questo nuovo strumento è che aumenta ulteriormente la frammentazione nei portali pubblici dedicati alla banda ultralarga: oltre a questo esistono infatti il portale BUL, il portale Connetti Italia e la Broadband Map, sistemi tutti sconnessi tra loro. Il portale WebGis è costato circa 200mila € ed è stato realizzato dall’azienda Eagleprojects.

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Internet
5

“The cloud under the sea”: l’indispensabile lavoro di chi ripara i cavi sottomarini

The Verge ha realizzato un interessante reportage interattivo che racconta il lavoro di chi si occupa di riparare i cavi in fibra ottica sottomarini. Negli ultimi tempi i cavi sottomarini sono stati frequentemente oggetto di notizie perché si sono verificati diversi danneggiamenti, che in molti casi si sospetta siano stati sabotaggi volontari.

Nel mondo esistono più di un milione di chilometri di cavi in fibra sottomarini, raggruppati in 600 “sistemi”. I danneggiamenti sono circa 200 all’anno e le navi dedicate alle riparazioni solo 22. In totale le navi specializzate in lavori sui cavi sottomarini sono 77 ma la maggior parte si occupano della posa iniziale, un lavoro più profittevole.


Cybersecurity
6

Telegram ha risolto una vulnerabilità nell’app per Windows che permetteva l’esecuzione di codice maligno

L’app Telegram Desktop per Windows conteneva una vulnerabilità che permetteva di eseguire del codice Python senza nessuna conferma, semplicemente aprendo da una chat un file dalle sembianze di un video. Si era discusso della vulnerabilità per diversi giorni nella community di Telegram, ma l’azienda aveva inizialmente negato l’esistenza del problema.

La vulnerabilità però c’era ed è ora stata risolta (non serve aggiornare l’app). La causa è tanto semplice quanto sorprendente: un errore di battitura nel codice sorgente di Telegram impediva che una specifica estensione associata agli script Python (.pyzw) venisse considerata come rischiosa, senza chiedere quindi conferma all’apertura.


Privacy
7

L’EDPB, l’organo dell’Unione Europea che raggruppa le autorità per la privacy, ha espresso un parere che potrebbe avere effetti significativi sul modello “consent or pay”. La pratica è ultimamente usata da società come Meta per raccogliere forzosamente il consenso alla pubblicità mirata (nel caso di Meta in Facebook e Instagram) a meno che l’utente non paghi un abbonamento.

Secondo l’EDPB c’è un rapporto di forza eccessivamente sbilanciato tra Meta e gli utenti e questo renderebbe il consenso degli utenti non più libero, una caratteristica fondamentale richiesta dal GDPR. Le autorità per la privacy europee potranno quindi sanzionare Meta (e altre aziende) sulla base di questa interpretazione, chiedendo che venga fornita un’alternativa equivalente e gratuita al consenso per la pubblicità personalizzata.

Non è chiaro se questo parere possa applicarsi anche in altri ambiti, come quello dei giornali online, che da qualche tempo stanno applicando questa pratica in modo diffuso. Il contesto è sicuramente diverso perché non si tratta in quel caso di «grandi piattaforme online» e i rapporti di forza sono chiaramente diversi.


Internet
8

La Cina ha ordinato a Apple di rimuovere le app WhatsApp, Telegram, Threads e Signal dall’App Store

Apple ha rimosso dall’App Store alcune app di messaggistica su richiesta del governo cinese. Le app sono WhatsApp, Telegram, Threads, Signal e LINE. Erano già prima inaccessibili dalla Cina senza usare una VPN ma ora sono state rimosse anche dallo store. (Per quanto riguarda il Play Store di Android invece il problema non si pone perché non è disponibile in Cina.)

Il governo cinese avrebbe chiesto la rimozione perché le app veicolavano contenuti politici con «menzioni problematiche» del presidente cinese. Apple ha poi negato che il motivo fosse questo citando invece motivazioni di sicurezza nazionale, ma è difficile pensare ad altro.

Apple ha da sempre un particolare legame con la Cina: ha una forte dipendenza dalla manodopera cinese per la produzione degli iPhone, che costituiscono la metà del fatturato di Apple e sono quasi esclusivamente prodotti in Cina, e si trova quindi in una scomoda situazione in cui difficilmente può opporsi alle richieste del governo cinese senza subire il rischio di conseguenze. Per chi vuole approfondire, consiglio questo podcast del New York Times, è del 2021 ma è ancora attuale (Spotify qua).


In real life
9

I rimborsi per i disservizi di Banca Sella e HYPE

Dopo il lungo disservizio della settimana scorsa durato cinque giorni interi, Banca Sella e HYPE hanno comunicato ai clienti alcune informazioni sui rimborsi e gli sconti previsti per i prossimi mesi per rimediare a quanto avvenuto. Nel link sotto trovare i dettagli, per chi è interessato.

Come scrive Finanza Cafona, una lezione importante da trarre è che le banche sono alla fine aziende fallibili, come tutte, ed è anche responsabilità del cliente attrezzarsi in modo da non dipendere interamente da una sola banca. Da qui il consiglio di avere sempre a disposizione un conto secondario, per le emergenze o per distribuire il proprio patrimonio e ridurre così i rischi. Molti conti sono gratuiti e si possono aprire online.


Da leggere e da vedere
10

Per chiudere, alcune segnalazioni. Da leggere:

E da vedere:


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