A metà PNRR: a che punto siamo con la digitalizzazione
L’Italia è arrivata a circa metà del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione Europea. Una parte importante degli investimenti riguarda la “missione” dedicata alla digitalizzazione e all’innovazione, che raggruppa centinaia di progetti da completare entro il 2026.
Districarsi tra misure, obiettivi e risultati è spesso difficile: le informazioni sono sparse tra diversi portali e a volte non facilmente consultabili. Prendiamo ad esempio la digitalizzazione nella pubblica amministrazione (6,7 miliardi di euro), e in particolare la migrazione dei servizi verso il cloud dedicato alla PA, cioè il Polo Strategico Nazionale. Si sa da un recente comunicato stampa che per quanto riguarda le PA centrali e le aziende sanitarie (misura 1.1) l’avanzamento è già ben oltre il risultato che si dovrà raggiungere a settembre 2024. Per quanto riguarda invece la parte più consistente, destinata a comuni e scuole (misura 1.2), sui 4mila enti da migrare entro settembre non sembra esserci un dato aggiornato sullo stato attuale di avanzamento.
Prendiamo invece il sistema SEND (misura 1.4.5), cioè la piattaforma che gli enti pubblici potranno usare per inviare notifiche digitali ai cittadini: l’obiettivo era di accreditare 800 enti entro il 31 dicembre 2023, obiettivo raggiunto dato che gli enti erano addirittura quasi 2.000. Secondo il sito del dipartimento per l’innovazione la tappa però non sarebbe ancora stata raggiunta, probabilmente un errore.
Gli enti accreditati sull’app IO dovevano essere alla stessa data 7.000 (misura 1.4.3): si intuisce che il numero sia stato raggiunto ma non si trova traccia di dati precisi.
Per quanto riguarda la connettività di cittadini e imprese (altri 6,7 miliardi di euro), esiste invece un portale dedicato, Connetti Italia. Lì risulta che il pezzo più importante del piano, il Piano Italia 1 Giga, ha raggiunto il 17% dell’obiettivo mentre un ulteriore 40% sarebbe attualmente in fase di realizzazione.
Non è però chiaro se questi dati si possano considerare in linea o sufficienti per raggiungere gli obiettivi, perché come scrive OpenPolis non ci sono obiettivi: l’unica scadenza è quella finale di metà 2026. La revisione del PNRR dello scorso dicembre ha inoltre variato alcuni dettagli dei progetti, talvolta ridimensionandoli, per cui spesso è difficile anche solo sapere cosa c’è dentro ciascun progetto con precisione e come sono variati gli obiettivi intermedi.
Non c’è quindi da sorprendersi se da quattro mesi la fondazione OpenPolis non riesce ad aggiornare il portale di trasparenza OpenPNRR: la revisione del PNRR ha confuso ulteriormente una situazione già prima poco trasparente.