Le storie della settimana
Ciao! Ecco le storie più interessanti su Internet, AI, digitale di questa settimana.
INTERNET
Spariscono pezzi di Internet: il 38% delle pagine web di un decennio fa non esiste più
Il Pew Research Center ha pubblicato uno studio tramite cui si è scoperto che le pagine web su Internet tendono ad avere una vita piuttosto breve: si stima che il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 oggi non esistano più e che il 54% dei link indicati come fonte su Wikipedia non funzioni più.
La stessa cosa sembrerebbe valere per i social network dove ad esempio il 18% dei tweet sparisce dopo pochi mesi.
Questo studio conferma che il web pur restando una miniera di informazioni non è un archivio permanente, ma potrebbe anche suggerire che l’evoluzione di Internet in favore della centralizzazione in poche grandi piattaforme abbia deteriorato il web rendendo meno duraturi i contenuti autentici come i blog, molto popolari nei primi anni di Internet.
Un fenomeno simile è stato osservato anche in Cina, dove però esiste un Internet parallelo fortemente controllato dalla censura statale.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
NVIDIA è sulla strada per diventare la prima azienda al mondo per valore di mercato
Questa settimana NVIDIA ha brevemente superato Apple in borsa, per la prima volta: il suo valore complessivo ha infatti superato i 3mila miliardi di dollari, mentre Apple si trova poco sotto quella soglia.
La crescita di NVIDIA è stupefacente: ha raggiunto questo risultato triplicando il suo valore in soli sei mesi (e ottenendo un 30x negli ultimi cinque anni), battendo tutte le altre grandi aziende tecnologiche che da più di un decennio dominano le classifiche finanziarie.
Il successo di NVIDIA deriva dalla forte domanda degli ultimi due anni per l’hardware per l’accelerazione dei modelli di intelligenza artificiale, un settore che sta creando molte aspettative. Per NVIDIA questo potrebbe non essere un buon segno: la competizione non mancherà e non si può non notare che il titolo di NVIDIA sia molto sopravvalutato (il fatturato dell’azienda è di solo 60 miliardi contro i quasi 400 miliardi di Apple). In più secondo le ultime indiscrezioni NVIDIA potrebbe finire sotto indagine assieme a Microsoft e OpenAI per violazione delle leggi sulla concorrenza.
IN REAL LIFE
Google inizierà ad usare il calore dei datacenter per il teleriscaldamento di una città finlandese
Nell’ambito dell’espansione di un datacenter in Finlandia Google ha annunciato che collaborerà con l’amministrazione comunale di una città di circa 20mila abitanti per alimentare il sistema di teleriscaldamento.
Google metterà a disposizione “gratuitamente” il calore generato dagli apparati all’interno del datacenter coprendo così l’80% del fabbisogno della città. Il datacenter usa per il 97% del tempo energia rinnovabile e quindi anche il sistema di teleriscaldamento potrà beneficiare delle ridotte emissioni di gas serra.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
OpenAI sta divorando l’industria del giornalismo, con un accordo milionario dopo l’altro
Uno degli aspetti più controversi delle nuove AI generative è che per realizzarle è necessaria una grande quantità di dati di alta qualità. Ultimamente OpenAI, il creatore di ChatGPT i cui modelli sono ancora lo stato dell’arte nel settore, sta chiudendo diversi accordi con molti editori per garantirsi l’accesso a grandi quantità di produzioni giornalistiche in modo legale.
Tra gli accordi raggiunti negli ultimi mesi ci sono quello con il Wall Street Journal, l’Associated Press, Alex Springer (Politico, Business Insider e BILD), il Financial Times, Vox Media (incluso The Verge), l’Atlantic e Le Monde, in totale 38.
La difficile situazione economica dell’industria dei media sta spingendo questi editori a firmare accordi di questo tipo, dal valore di milioni di dollari (fa eccezione il New York Times, che ha invece fatto causa a OpenAI), ma i più attenti avranno notato che cadere nuovamente nelle braccia di una big tech per la propria sostenibilità potrebbe ritorcersi contro, come è avvenuto nel corso degli anni con i social network e con Google, che hanno avuto crescenti ostilità nei confronti dei giornali.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il flop di Humane e dell’AI Pin
Humane convince sempre meno. La startup che voleva iniziare una rivoluzione inventando un nuova categoria di dispositivi ha realizzato vendite ben sotto le aspettative, circa 10.000 ordini contro i 100.000 attesi per quest’anno. Ora i fondatori starebbero discutendo la vendita dell’azienda ad HP (quella delle stampanti) per ben 1 miliardo di dollari, dopo aver ricevuto circa 240 milioni di dollari di investimenti negli ultimi cinque anni.
Le recensioni delle ultime settimane dell’AI Pin sono state impietose: il dispositivo spesso non funziona, è lento, si surriscalda e la batteria dura poco. Ora si è anche scoperto che la custodia di ricarica, aggiunta all’ultimo per sopperire alla scarsa autonomia della batteria, può prendere fuoco e quindi Humane sconsiglia di usarla. Il tutto nonostante il dispositivo costi 699 $, più un abbonamento da 24 $ al mese.
Pochi mesi fa Humane ha licenziato una parte del team e diverse persone contattate dal New York Times hanno riferito che le critiche all’interno dell’azienda non sono ben accolte.
ALTRE STORIE
- La startup italiana iGenius ha presentato Italia 9B, un modello linguistico aperto realizzato da zero e specializzato sulla lingua italiana. (Wired, iGenius)
- Lunedì 10 giugno Apple terrà la conferenza annuale WWDC: dovrà convincere il mondo di aver trovato il modo di inserire l’AI generativa, ancora imperfetta, inaffidabile e poco matura, nei suoi prodotti senza dare l’idea che sia solo un’anteprima di un futuro potenziale. Le aspettative, come avviene sempre quando si parla di Apple, sono alte. (HDblog)
- Intercom, un popolare strumento di “help desk” usato dalle aziende per semplificare la gestione dell’assistenza clienti, investirà ulteriori 100 milioni di dollari per espandere il proprio team di ricerca da 19 a 72 persone. L’obiettivo è sfruttare al meglio machine learning e intelligenza artificiale per rispondere alle richieste di assistenza degli utenti, ad esempio tramite il chatbot Fin. (Twitter)
- Windows Recall, la nuova funzionalità di Windows che cattura tutto quello che si fa sul PC per poi renderlo cercabile, sta creando molte discussioni per i rischi per la privacy e la sicurezza. Microsoft ha risposto alle osservazioni degli esperti rendendo Recall “opt-in” e aggiungendo un livello aggiuntivo di crittografia ai dati. (The Verge)
DA LEGGERE E DA VEDERE
Alcune cose da leggere:
- Si parla di nuovo del clima di segretezza all’interno di OpenAI (The New York Times $) e ora c’è anche una lettera aperta firmata da dipendenti di OpenAI e Google preoccupati per la scarsa attenzione alla sicurezza (Venture Beat).
- La prossima sfida per i modelli AI: dimenticare le cose. (Politico)
- “BNN Breaking” si pubblicizzava come un giornale online autorevole e con una redazione esperta, ma in realtà gli articoli erano generati da un’AI. (The New York Times $)
- Come il design sta cambiando il modo in cui si realizzando i servizi pubblici in Italia. (Wired)
E da vedere:
- Il terzo pollice, sviluppato dall’università di Cambridge. (Cambridge, YouTube)
- Tomato.ai migliora l’accento inglese di una voce in tempo reale, una tecnologia pensata per i call center. (YouTube)