Storie di bit
L'uscita di questa newsletter è terminata con giugno 2024.
Grazie a tutti per il supporto!

Le storie della settimana

29 giugno 2024

Ciao! Ecco le storie più interessanti su Internet, AI, digitale di questa settimana.

Iscriviti alla newsletter

Non perderti le prossime uscite! Iscriviti alla newsletter per ricevere ogni weekend via email le storie più interessanti della settimana.


RETI
1

La svolta storica di TIM: il 1° luglio sarà completata la vendita della rete fissa

TIM cambierà per sempre il 1° luglio, quando sarà completata la cessione della rete fissa a un consorzio guidato dalla società di investimento americana KKR. È un’operazione «irreversibile», ha dichiarato il CEO Pietro Labriola, e ha l’obiettivo di alleggerire TIM in modo che possa competere meglio con gli altri operatori in Italia.

L’operazione avverrà spostando il ramo d’azienda che si occupa della rete fissa da TIM a FiberCop, società che si occupa di reti FTTH attualmente controllata da TIM (in cui sono però presenti anche KKR e un fondo che fa capo a uno degli emirati arabi). In FiberCop finiranno quindi la rete primaria e secondaria (sia in fibra che in rame), le centrali (sia gli edifici che buona parte degli apparati), le attività di gestione della rete e i 20mila dipendenti che se ne occupano.

Cambierà anche la sede principale, ora in Corso d’Italia a Roma, non solo per chi sarà trasferito in FiberCop ma anche per i 17.500 dipendenti che resteranno in TIM (meno della metà di prima).

La nuova FiberCop diventerà a quel punto proprietà di un consorzio di imprese chiamato Optics BidCo, in cui oltre a KKR ci saranno il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il 20%, l’emirato di Abu Dhabi tramite ADIA con il 20%, il Canada Pension Plan con il 17,5% e il fondo infrastrutturale italiano F2i con il 10%. (Le percentuali sono in parte frutto di indiscrezioni per cui potrebbero essere leggermente diverse.)

Per questa operazione KKR ha preparato negli ultimi mesi una complessa e indecifrabile struttura societaria: ha creato quattro società dedicate allo scopo solo in Italia e diverse altre in Lussemburgo, dove ha degli uffici. Alla fine comunque la rete potrebbe paradossalmente diventare più “italiana” di prima, grazie alla partecipazione consistente del Ministero e di F2i.

C’è da aspettarsi che si tornerà poi a parlare di qualche tipo di accordo o fusione con Open Fiber, nel qual caso il valore della rete, ora stimato in 18,8 miliardi, potrebbe salire ben oltre i 20 miliardi. L’effetto immediato sarà però la riduzione dell’enorme debito di TIM, che scenderà a circa 7 miliardi dagli oltre 20, un importo molto più sostenibile.

Dopo l’operazione TIM potrà ovviamente continuare ad offrire i servizi ai propri milioni di clienti ma dovrà corrispondere a FiberCop un compenso per poter continuare ad usare la rete. Non si sanno ancora i dettagli ma ci sarà un accordo tra TIM e FiberCop (chiamato “Master Service Agreement”) che regolerà per quindici anni i rapporti tra le due società in un modo che si suppone sarà favorevole per TIM, nonostante saranno formalmente indipendenti tra loro. A parità di linee attivate i prezzi dovranno però essere uguali anche per la concorrenza.

Cosa succederà dopo resta ignoto: è la prima volta che succede una cosa simile in Europa. È plausibile che KKR entro qualche anno vorrà uscire da FiberCop per trarre profitto dall’investimento, e a quel punto FiberCop potrebbe quotarsi in borsa.


RETI
2
Agosto 2025

È la data in cui Open Fiber completerà la rete in fibra ottica FTTH nelle aree bianche a fallimento di mercato, un piano avviato nel 2015 che doveva completarsi nel 2020. Il termine precedente, fissato da Open Fiber stessa, era settembre 2024, ma nemmeno questo sarà rispettato, portando il ritardo complessivo a quasi cinque anni.

Il piano è attualmente all’88%: solo in Molise è stato completato ma quest’anno lo sarà anche in altre quattro o cinque regioni, secondo le previsioni.

C’è qualche problema anche per quanto riguarda il Piano Italia 1 Giga. Dice l’amministratore Giuseppe Gola: «Stiamo accelerando, siamo arrivati a mille chilometri al mese e 40mila civici al mese. Entro fine anno avremo la velocità di crociera necessaria».


RETI
3

INTELLIGENZA ARTIFICIALE
4

110 nuove lingue per Google Traduttore: ci sono anche il veneto e il siciliano

Google ha annunciato di aver aggiunto il supporto a 110 nuove lingue nel suo traduttore, quasi raddoppiando le lingue supportate, che ora sono 243.

Secondo Google questo è stato possibile grazie ai nuovi modelli linguistici di grandi dimensioni basati sull’architettura transformer: si è scoperto che questi modelli sono in grado di apprendere una lingua anche avendo visto poco materiale in quella lingua.

Nella lista di “lingue” ci sono anche alcuni dialetti italiani: il dialetto siciliano, veneto (Google dice in realtà “venetian”, che è traducibile sia come “veneto” che “veneziano”), lombardo, friulano e ligure. L’associazione Cademia Siciliana ha fatto sapere che ha collaborato con Google per più di un anno e offerto il lavoro di traduzione di migliaia di frasi dall’inglese al siciliano; ora la traduzione è comunque possibile da e verso qualsiasi lingua.

Iscriviti alla newsletter

Non perderti le prossime uscite! Iscriviti alla newsletter per ricevere ogni weekend via email le storie più interessanti della settimana.


INTERNET
5

Google è sotto indagine per aver evaso un miliardo di euro di tasse in Italia

La contestazione riguarderebbe il periodo tra il 2018 e il 2022, quando secondo le accuse dell’Agenzia delle Entrate Google avrebbe operato con una presenza stabile in Italia pur facendo risultare gli affari come competenza della società irlandese Google Ireland Ltd.

Il precedente è quello di Netflix, che era stata sanzionata per evasione fiscale perché nonostante non avesse dipendenti in Italia la presenza di una rete locale per la distribuzione dei contenuti era prova di una «stabile organizzazione occulta».


INTELLIGENZA ARTIFICIALE
6

Valutare se un modello AI è “aperto” è molto complesso

Dei ricercatori di un’università olandese hanno analizzato decine di modelli AI per provare a determinare il livello di “apertura” di ciascuno. Ogni tanto si usa infatti impropriamente il termine “open source”, che ha una definizione precisa e difficilmente applicabile a dei modelli di intelligenza artificiale.

Nel confronto sono stati considerati 14 possibili criteri e si è così scoperto che ci sono ampie differenze tra i modelli e ben pochi soddisfano requisiti a sufficienza per poterli dichiarare realmente aperti.


INTELLIGENZA ARTIFICIALE
7

CYBERSECURITY
8

Si stima che migliaia di siti web siano affetti da un attacco alla libreria Polyfill

Un’azienda cinese sembra aver preso il possesso di un dominio, polyfill.io, che da sempre offre una libreria JavaScript usata da centinaia di migliaia se non milioni di siti web, secondo le stime. L’azienda avrebbe infilato nella libreria una backdoor che può in alcuni casi redirezionare l’utente verso siti web malevoli, e potenzialmente permettere di sottrarre dati e credenziali dalle pagine web. Lo scopo della libreria sarebbe invece garantire la compatibilità con i browser più vecchi.

Si è poi scoperto che la stessa azienda cinese controlla anche altri servizi e CDN che stanno distribuendo malware sul web da diversi mesi. Trattandosi di un problema piuttosto grave e molto diffuso e con un impatto potenzialmente molto vasto sono intervenuti nella questione sia Cloudflare che Google, con dei tentativi di mitigazione dei rischi. Anche l’AgID, in Italia, ha consigliato di fare attenzione e di rimuovere i riferimenti a Polyfill.

Il dominio polyfill.io è stato poi sospeso dal registrar (cioè il servizio presso cui il dominio è registrato) tramite il meccanismo del “clientHold”: permette di rimuovere il dominio dal sistema di risoluzione in modo temporaneo, in attesa di capirci qualcosa.


DIGITALE
9

Iscriviti alla newsletter

Non perderti le prossime uscite! Iscriviti alla newsletter per ricevere ogni weekend via email le storie più interessanti della settimana.