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INTERNET

Google è sempre peggio per i siti web indipendenti, mentre l’AI suggerisce di mettere la colla sulla pizza

Da qualche mese Google ha variato il suo algoritmo di ordinamento dei risultati di ricerca introducendo una nuova strategia, inizialmente chiamata “helpful content”. L’obiettivo dichiarato era dare priorità ai “contenuti per le persone dalle persone”, ad esempio penalizzando la presenza eccessiva di pubblicità o di contenuti di bassa qualità.

L’effetto misurato nella pratica negli ultimi mesi sembra però essere l’opposto. Il nuovo sistema sta infatti riducendo drasticamente il traffico da Google verso molti siti web indipendenti. Google è ancora di gran lunga il motore di ricerca più usato al mondo e il fatto che da un giorno all’altro possa decidere di non mostrare più un sito web nei risultati di ricerca può avere effetti sulla sostenibilità e sopravvivenza di molti siti web.

Ci sono diverse segnalazioni di riduzioni del traffico superiori anche al 90% (passando da milioni di visite a poche migliaia), che per i siti che si affidano alla pubblicità comporta spesso la chiusura dell’attività.

Il fatto che Google abbia ora abilitato (negli Stati Uniti) i sommari generati con AI generativa probabilmente peggiorerà la situazione, perché i risultati di ricerca saranno meno visibili rispetto a prima.

A proposito di AI generativa, dopo meno di due settimane dall’annuncio la nuova funzionalità è già stata sommersa di critiche, soprattutto per i numerosi scivoloni, come quando Google ha suggerito di mettere della colla sulla pizza per evitare che il formaggio si “stacchi”, o di mangiare un sasso al giorno per mantenersi in salute. O, scusate, che l’ananas sia il miglior condimento per la pizza.

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