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RETI
L’amministratore di TIM ha riproposto l’idea di una rete unica, ma ora più che mai non sta in piedi
Pietro Labriola, amministratore di TIM da circa due anni, ha dichiarato che sarebbe meglio se in Italia ci fosse una sola infrastruttura di rete, argomentando che «oggi si discute del ponte di Messina ma non si dice di farne due». Si riferisce alla presunta duplicazione tra la rete FTTH di TIM e di Open Fiber, che però non è mai stata realmente quantificata.
La posizione di TIM comunque non è nuova e però non sta molto in piedi. Il motivo è semplice e riguarda principalmente gli incentivi che derivano dalla competizione: prima che nascesse Open Fiber gli investimenti di TIM erano minimi e insufficienti, motivo principale per cui l’Italia è ancora un po’ indietro sulla connettività. Se si tornasse a quella situazione gli investimenti inevitabilmente rallenterebbero e potremmo vedere meno innovazione e progresso.
Un altro motivo per cui la proposta è di difficile realizzazione è che la duplicazione è in buona parte già avvenuta e unire le infrastrutture ora sarebbe inutilmente dispendioso. Se dividiamo infatti il territorio in aree nere (con più competizione), aree grigie e aree bianche (meno competizione), solo nelle prime c’è della duplicazione. Ma in quelle aree la rete è appunto già stata in larga parte realizzata e unire le due infrastrutture sarebbe probabilmente più costoso che lasciarle separate.
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