Il Google I/O è stato monopolizzato dall’AI, con decine di novità
Il giorno dopo l’evento di OpenAI, Google ha inaugurato la sua conferenza annuale per sviluppatori, il Google I/O, anche quest’anno in larghissima parte incentrata sulle novità di intelligenza artificiale.
Anche Google ha mostrato una demo di un assistente virtuale: è un progetto sperimentale chiamato Project Astra, simile a GPT-4o ma all’apparenza più lento e con una voce meno naturale. La parte di conversazione vocale sarà disponibile fra qualche mese nell’app Gemini per Android, che comunque non è al momento disponibile in Europa.
Google ha poi annunciato la disponibilità generale negli Stati Uniti delle cosiddette AI Overview, cioè delle risposte sintetiche generate da un modello linguistico e poi mostrate nella pagina dei risultati di Google. Queste risposte sintetiche non vengono mostrate sempre ma quando lo sono sono spesso sbagliate, e molti le stanno trovando un po’ invasive (non sono disattivabili).
Le funzionalità di ricerca basate su AI arriveranno anche in altri prodotti Google, come ad esempio in Google Workspace, Gmail e Google Foto, dove sarà possibile fare ricerche e ottenere risposte usando il linguaggio naturale. Con l’app Gemini per Android sarà anche possibile fare domande su un PDF aperto o sui video YouTube.
Google ha anche presentato un modello di generazione video, Veo, simile a Sora di OpenAI, e la terza generazione di Imagen, il modello di generazione di immagini. Sono tutti risultati notevoli ma poco sorprendenti perché arrivano tutti dopo annunci simili di OpenAI. In più la maggior parte delle novità annunciate sono appunto solo annunci di cose che forse vedremo in futuro.
Per gli sviluppatori, Google ha annunciato che AI Studio è ora disponibile anche in Europa e che Gemini 1.5 potrà processare fino a 2 milioni di token di testo, un record assoluto nel settore. Inoltre il nuovo modello Gemini 1.5 Flash è tra i più economici esistenti e mostra buone prestazioni.