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Intelligenza artificiale

OpenAI perde dei pezzi importanti. Lascia anche Ilya Sutskever, uno dei fondatori

Ilya Sutskever ha lasciato OpenAI, dove aveva il ruolo di direttore scientifico (chief scientist) da quando l’azienda è stata fondata.

È una delle persone più importanti nel campo dell’intelligenza artificiale e ha da sempre spinto per dare più peso agli aspetti etici e alle conseguenze dell’AI. Molti lo chiamavano il genio dietro OpenAI perché aveva una prospettiva molto visionaria del futuro, in cui secondo lui l’AI se realizzata e usata correttamente avrà un ruolo nel risolvere problemi come la disoccupazione, le malattie e la povertà.

Si dice che a novembre scorso Sutskever abbia avuto un ruolo nel licenziamento (temporaneo) di Sam Altman, il CEO di OpenAI, che è invece molto meno cauto e più “accelerazionista”.

Lascerà OpenAI anche Jan Leike, che assieme a Sutskever era alla guida del progetto di “superalignment”, cioè il gruppo di lavoro che in OpenAI si assicura che i contenuti generati dai modelli siano allineati con le aspettative e i requisiti degli umani, studiando soluzioni di lungo termine. Secondo Wired ora questo progetto non esiste più.

«Non sono d’accordo con la leadership di OpenAI e le priorità dell’azienda da un po’ di tempo, fino a che non c’è stato un punto di rottura.»
Jan Leike, OpenAI

Nell’annuncio Leike ha specificato di essere in disaccordo con le priorità dell’azienda, lontane da aspetti come la sicurezza, l’allineamento, l’impatto sociale e simili.

Questa versione è confermata anche da un’inchiesta di Vox secondo cui molti dipendenti attenti alla sicurezza stanno lasciando l’azienda per la mancanza di fiducia nel CEO e le sue priorità. È la prima volta che questi dissensi verso la gestione di Altman emergono così chiaramente, e il motivo è che la maggior parte dei dipendenti sono costretti a firmare accordi di riservatezza molto rigidi.

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